Il FILO ROSSO di Roma. Il nostro servizio telefonico gratuito per un aiuto in più durante la gravidanza
È stata senza dubbio un’inaugurazione in grande stile quella dell’avanzatissimo respiratore per i neonati prematuri donato da ASM all’Ospedale “Buzzi” di Milano.
Il 20 giugno, dopo diversi rinvìi dovuti alla pandemia, alla cerimonia tenutasi nell’Aula Magna della struttura ospedaliera è intervenuto il Presidente della Lombardia Attilio Fontana, insieme ad Alessandro Visconti, Direttore Generale dell’Azienda Socio-Sanitaria Territoriale Fatebenefratelli-Sacco, al Direttore della Struttura Complessa di Neonatologia, Patologia e Terapia Intensiva Neonatale al “Buzzi” Gianluca Lista, e al Presidente di ASM e della Fondazione ASM per la Salute dell’Infanzia Marinella Di Capua.
Dinanzi ad un attento e numeroso pubblico di medici, giornalisti e sostenitori di ASM, le autorevoli personalità chiamate a presentare la donazione hanno espresso unanime apprezzamento per questo primo risultato della campagna di ASM “Diamo respiro alla vita dei neonati prematuri”.
Ha ricordato poi che ASM sostiene anche ricerche sugli stili di vita alimentari più appropriati in gravidanza, che sono importanti per la buona salute del bambino che nascerà, con ricadute molto positive sui costi della sanità pubblica e della previdenza, temi determinanti per il futuro di tutti i Paesi avanzati.
Il Dottor Gianluca Lista, che dirige il reparto in cui il respiratore dà supporto ai neonati prematuri, ha approfondito le caratteristiche tecnologiche all’avanguardia dell’apparecchio, in particolare la capacità di sincronizzarsi con lo sforzo respiratorio del neonato.
Sono 260 i prematuri che vedono la luce ogni anno nell’ospedale “Buzzi”, pari all’8% dei nuovi nati, e ben 100-150 ricevono un supporto per la respirazione come quello assicurato dalla macchina donata da ASM.
Infine, il Dottor Alessandro Visconti, Direttore Generale dell’ASST di cui fa parte il “Buzzi”, ha rimarcato come l’ospedale, con le sue 3.200 nascite nel 2021, abbia confermato i dati degli anni precedenti, sebbene a fronte di un generale calo demografico.
E questo risultato si deve anche all’apporto delle realtà del non profit che, come ASM, incrementano le dotazioni per l’assistenza alle future mamme ed ai loro bambini.
È stata una brillante panoramica sulla storia, sugli scopi e sulle attività di ASM quella tracciata dal nostro Vice Presidente Guido Venturini nel corso dell’intervista andata in onda su “Telelombardia” lo scorso 1° aprile.
Ospite della trasmissione serale “The True Show-Attenti a quei due”, condotta da Fabio Massa e Barbara Ciabò, il Vice Presidente di ASM ha spaziato dalle origini della nostra Associazione, che si trovano nell’incidente di Seveso, alle attività informative, fondamentali per attuare una prevenzione primaria delle problematiche della gravidanza, fino alle donazioni di apparecchiature diagnostiche e terapeutiche sulle quali ASM ha incentrato molte delle proprie campagne.
Si è anche parlato di un argomento di cruciale importanza, quello della denatalità e delle sue motivazioni. È stato quindi un riuscito momento di informazione e di riflessione che puoi vedere nel video sottostante.
Torna anche quest’anno la Pasqua solidale di ASM, con una vasta scelta di uova in confezioni eleganti ed esclusive, che ci aiuteranno a proseguire la campagna per l’acquisto di sofisticati respiratori di ultima generazione destinati ai neonati prematuri, che la nostra Associazione donerà a diversi ospedali italiani.
Due di questi apparecchi ad alta tecnologia sono già stati consegnati, ma altri reparti attendono il respiratore che aumenta le probabilità di sopravvivenza dei 30mila bambini prematuri che vedono la luce ogni anno in Italia. Inoltre, un apparecchio altamente tecnologico verrà destinato, non appena possibile, al reparto neonatologico di un ospedale ucraino, per contribuire attivamente a fronteggiare la grave emergenza sanitaria provocata dalla guerra per i bambini e le loro mamme.
Per sostenere la nostra campagna, avete soltanto l’imbarazzo della scelta: ASM propone infatti un’ampia gamma di uova solidali, tutte senza glutine e di peso che va da 300 grammi a 1 chilo, ottime per soddisfare tutti i gusti, dal cioccolato fondente a quello al latte, anche nella versione ricoperta di nocciole del Piemonte o in quella con cioccolato senza zucchero.
Tutte le uova sono confezionate in modo esclusivo dallo stilista Pierre Prandini, con vivaci colori dal verde, al rosa al blu. O impreziosite da fiori di zucchero e arricchite negli ornamenti dalla maestrìa di Pinuccia Cottone.
Le uova vengono inviate a domicilio con un piccolo contributo spese, e sono anche un’ottima idea regalo per una Pasqua all’insegna della solidarietà
Per informazioni e prenotazioni: ASM Onlus, tel.02.58430313, e-mail asmonlus@asmonlus.it
PRIMA PROPOSTA: uova di Cioccolato Fondente e decori in zucchero con una bellissima sorpresa selezionata da noi.
Peso: 1000 gr.
La donazione è di 70 euro
SECONDA PROPOSTA: Uovo con cioccolato Premium ricoperto di nocciole del Piemonte.
Peso circa 800 gr.
La donazione è di 49 euro
TERZA PROPOSTA: uovo senza zucchero adatto alle persone che seguono una dieta ipocalorica o che soffrono di diabete
Pesa circa 300 gr.
La donazione è di 48 euro
Ed infine, le uova da circa 300 gr. che sono disponibili sia in cioccolato al latte che fondente e sono rivestite con eleganti tovagliette, fiori e nastri colorati.
La donazione è di 28 euro
Doppia edizione per il tradizionale concerto che l’Orchestra Papillon dedica ogni anno ad ASM l’8 novembre, per ricordare il compleanno della piccola Margherita, portata via all’amore dei suoi genitori, Roberto e Valeria Nobilio, da una gravissima cardiopatia congenita.
Nel video una sintesi dell’articolato programma eseguito a Roma con grande successo dall’orchestra giovanile che il papà e la mamma di Margherita hanno contribuito a fondare.
Un felice momento musicale e solidale, aperto da un brano suonato proprio dalla famiglia Nobilio al completo, con cui è stato recuperato nello scorso novembre anche l’appuntamento mancato nel 2020 a causa della pandemia.
Tutti i fondi raccolti sono stati devoluti ad ASM per i suoi scopi.
Nelle feste natalizie del 2020, nonostante l’imperversare della pandemia, i panettoni solidali di ASM hanno allietato, con la loro bontà e le loro colorate confezioni regalo, le case di molti amici e sostenitori dell’Associazione che ha a cuore la salute dei bambini, ancora prima della nascita e subito dopo.
E quest’anno ASM e la Fondazione ASM per la Salute dell’Infanzia propongono nuovi panettoni classici da un chilogrammo, ancora più eleganti e festosi nelle loro ricche livree, con la scelta fra diversi colori, tutti ugualmente belli. Anche in occasione del Natale 2021, le donazioni di 22 Euro (deducibili fiscalmente) per ogni panettone andranno ad incrementare i fondi che ASM sta raccogliendo con la campagna “Diamo respiro alla vita dei neonati prematuri”, per dotare alcuni ospedali italiani di avanzatissimi respiratori in grado di salvare la vita di molti bambini nati troppo presto, e per questo impossibilitati a respirare naturalmente.
Per festeggiare sotto l’albero in famiglia, per un pensiero agli amici, per un dono sempre gradito ai colleghi di lavoro, ai collaboratori e ai clienti, il panettone di ASM unisce la solidarietà e la qualità.
È possibile accompagnare ogni panettone con un chiudipacco o con una lettera-pergamena personalizzata, che spiegherà ai destinatari del regalo gli scopi dell’iniziativa.
Per coloro che ordineranno almeno sei panettoni, ci sarà una novità: l’omaggio di un libro di fiabe di Alberto Neri in grande formato e dalla raffinata veste grafica, ricco di illustrazioni.
Per informazioni e prenotazioni rivolgersi ad ASM, Corso Italia 45, 20122 Milano, tel. 02-58.43.03.13, e-mail asmonlus@asmonlus.it, fax 02-58.43.01.88. I panettoni, con un piccolo contributo per le spese di spedizione, arriveranno ai destinatari in tempi brevissimi tramite un corriere espresso. E chi avrà fatto questa scelta golosa e generosa verso i 30mila piccoli più fragili che ogni anno nascono in Italia, potrà ben dire che è davvero Natale soltanto con il nostro panettone solidale!
Gli anticorpi anti-Sars-CoV-2 sono trasmessi dalla madre al neonato a seguito dell’infezione naturale o della vaccinazione
Un farmaco salvavita per i neonati prematuri, il nutrimento ideale per crescere e svilupparsi in salute: il latte materno è parte integrante del processo riproduttivo, con notevoli implicazioni positive per la salute del neonato e della madre e rappresenta per i bambini uno scudo per la vita. Tra gli indiscutibili benefici, è riconosciuto l’effetto protettivo del latte materno contro le infezioni, dovuto al passaggio di immunoglobuline ed a fattori bioattivi.
In occasione della Settimana Mondiale per l’Allattamento Materno (SAM), che si celebra dall’1 al 7 ottobre, la Società Italiana di Neonatologia (SIN) mette in luce un altro importante quanto attuale aspetto: anche gli anticorpi anti-SARS-CoV-2 sono trasmessi dalla madre al neonato durante l’allattamento, a seguito dell’infezione naturale o della vaccinazione.
Da recenti studi è emerso che, in seguito all’infezione da coronavirus, sono sempre presenti nel latte materno anticorpi specifici ed alcuni di essi si ritrovano fino ai 10 mesi dal parto. È stato, inoltre, studiato che l’effetto neutralizzante sul coronavirus degli anticorpi si mantiene anche dopo la pastorizzazione del latte materno (nel caso di Latte donato da Banca). Anche nel latte della mamma che ha ricevuto il vaccino a mRNA, attualmente consigliato in Italia, si verifica una costante presenza di anticorpi specifici anti-coronavirus, già inizialmente presenti due settimane dopo la prima dose di vaccino, per intensificarsi dopo due settimane dalla seconda dose.
Questi dati preliminari evidenziano la presenza degli anticorpi anti-SARS-CoV-2 nel latte materno e testimoniano, quindi, un possibile specifico effetto protettivo al neonato-lattante dopo la vaccinazione. La SIN, da sempre e anche fin dall’inizio della pandemia, sostiene, promuove e protegge l’allattamento al seno, che costituisce uno tra i più importanti interventi di Salute Pubblica per la sua efficacia e il vantaggioso rapporto costo-beneficio: un grande supporto che la mamma può dare al proprio figlio.
Tante sono le iniziative a supporto che la Società Italiana di Neonatologia ha realizzato solo negli ultimi anni, come l’istituzione della Commissione Allattamento e Banche Latte Umano Donato, nata per sostenere, sia da un punto scientifico che formativo e divulgativo, l’allattamento al seno; la collaborazione a stretto contatto con il Tavolo Tecnico Operativo Interdisciplinare sulla Promozione dell’Allattamento al Seno (TAS) del Ministero della Salute; la proposta di estendere il congedo di maternità ad almeno sei mesi per favorire l’allattamento esclusivo al seno; le Indicazioni ad Interim su allattamento e infezione da SARS-CoV-2, diffuse ad inizio pandemia per garantire l’allattamento ed il contatto con i genitori e la recente campagna di promozione della vaccinazione anti-Covid per donne in gravidanza e in allattamento, insieme alle altre Società scientifiche di ginecologi, pediatri ed ostetriche.
La SIN dedica, inoltre, un numero speciale all’anno del suo magazine SIN INFORMA, durante la SAM, all’allattamento materno. Tra gli argomenti trattati quest’anno il ruolo del padre a sostegno della madre che allatta, molto spesso sottovalutato e l’importanza delle Banche del Latte Umano Donato (BLUD), rispetto alle quali l’Italia è uno dei Paesi più attivi in Europa.
Nonostante il Covid-19 abbia causato una sensibile riduzione della donazione del latte umano nel nostro Paese, infatti, l’Italia si è ancora una volta distinta perché nell’anno in corso sono state inaugurate due nuove BLUD, portando a 40 il numero totale di banche del latte. Una risorsa fondamentale, una grande opportunità, non solo per la promozione ed il sostegno dell’allattamento al seno, ma anche per soddisfare le necessità dei neonati nati prematuri o affetti da altre patologie.
“La promozione dell’allattamento deve essere un percorso virtuoso – afferma il Prof. Mosca, già Presidente della SIN – che inizia in ospedale, ma che poi prosegue nel primo anno di vita, mettendo il neonato al centro delle scelte politiche e istituzionali, per creare ed incentivare condizioni che permettano alle mamme di continuare ad allattare anche dopo i primi mesi. Possono e devono farlo sin da subito, senza paure infondate sulla vaccinazione anti-Covid, ma, anzi con uno sprone in più: la protezione per i loro piccoli che non possono ancora vaccinarsi”.
La raccomandazione riguarda in particolare le donne nel secondo e terzo trimestre.
La circolare del Dipartimento per la prevenzione del ministero della Salute sulle raccomandazioni del vaccino anti-Covid per le donne in gravidanza “rassicurando le decine di migliaia di donne gravide e in allattamento”, ha “confermato l’assoluta tranquillità per le stesse nel procedere alla vaccinazione anti Covid-19”. Infatti, “conferma ed enfatizza quanto già espresso dalla Federazione Sigo-Aogoi-Agui-Agite, sia nei suoi costanti rapporti con i tavoli istituzionali, sia attraverso campagne mediatiche di sensibilizzazione, condotte anche sui social media, per rassicurare le gestanti e le puerpere in allattamento circa l’assoluta sicurezza del vaccino anti Covid”.
A dirlo è la Sigo, la Società italiana di ginecologia e ostetricia insieme alle sue associazioni confederate. Per le Società scientifiche “si tratta di un vaccino che contiene mRna, non il virus, e quindi non vi sono motivi biologici che controindicano il suo utilizzo in qualunque fase della gravidanza. Non ci sono ragioni per ritenere che il vaccino aumenti il rischio teratogeno e vi è documentazione che non aumenta il rischio di aborto nel primo trimestre.
In ciò ci permettiamo di precisare che per i motivi esposti la vaccinazione può essere consigliata in tutte le epoche della gravidanza e ciò tenendo conto dei dati epidemiologici ma anche di quanto ribadito dall’Organizzazione mondiale della sanità”.La circolare firmata dal direttore generale della Prevenzione, Gianni Rezza, spiega che la raccomandazione riguarda in particolare le donne nel secondo e terzo trimestre. Relativamente al primo trimestre, “la vaccinazione può essere presa in considerazione dopo valutazione dei potenziali benefici e dei potenziali rischi con la figura professionale sanitaria di riferimento”.
La vaccinazione contro il Covid viene inoltre raccomandata per le donne che allattano, senza necessità di sospendere l’allattamento. Il neonato allattato da madre vaccinata potrà seguire il suo calendario vaccinale senza alcuna modifica. L’Iss aggiorna le precedenti indicazioni ad interim e spiega come “sebbene la vaccinazione possa essere considerata in qualsiasi epoca della gravidanza, ad oggi sono ancora poche le evidenze relative a vaccinazioni eseguite nel primo trimestre.
Le donne che desiderino vaccinarsi in questa epoca gestazionale devono valutare rischi e benefici insieme a un sanitario anche alla luce dell’evidenza che la febbre, che rientra tra le possibili reazioni al vaccino, può causare un aumento del rischio di malformazioni congenite”. Le donne a maggior rischio di contrarre l’infezione da Sars-Cov-2 (es. professioniste sanitarie, caregiver) e/o a maggior rischio di sviluppare una malattia grave da Covid (donne con fattori di rischio come età> 30 anni, BMI>30, comorbidità, cittadinanza di Paesi ad alta pressione migratoria) rimangono il target prioritario per la vaccinazione in gravidanza. Si sottolinea inoltre che, se una donna vaccinata scopre di essere in gravidanza dopo aver già ricevuto il vaccino, “non c’è evidenza in favore dell’interruzione della gravidanza. Inoltre, se una donna scopre di essere in gravidanza tra la prima e la seconda dose del vaccino può considerare di ritardare la seconda dose fino al secondo trimestre”.
In occasione della Giornata internazionale del lascito solidale, che si celebra il 13 settembre di ogni anno, abbiamo preparato un pratico vademecum per spiegare in modo chiaro e sintetico come poterci aiutare a tutelare la salute delle nuove vite anche oltre la vita.
Dieci domande e dieci risposte sui lasciti solidali, con le indicazioni di base per rispondere ai dubbi più comuni e per compiere correttamente questo gesto altruistico. Un gesto che permetterà di prolungare nel tempo il sostegno ad ASM, e quindi alla scienza medica in una delle sue missioni più importanti e impegnative: dare l’assistenza più avanzata alle future mamme affinché il bambino che attendono possa essere, sempre più spesso, un bambino sano, e in seguito un adulto in buona salute.
Un gesto, quello del testamento solidale, in grado di infondere nuova vita, la vita che nasce, ai beni terreni. E anche un gesto che esprime la volontà di decidere con consapevolezza, esattamente come si fa durante l’esistenza, la destinazione dei propri averi, senza lasciarla agli automatismi di legge.
Una considerazione che vale per tutti, ma che è particolarmente fondata per coloro che non hanno figli. Con la certezza, per quanto riguarda i lasciti a beneficio di ASM Onlus e della Fondazione ASM per la salute dell’infanzia, che ogni valore ereditato da noi, piccolo o grande che sia, andrà fino all’ultimo Euro a finanziare le nostre attività di informazione, diagnosi, ricerca e cura incentrate sulla gravidanza, l’età neonatale e i loro problemi di salute. Anche gli immobili verranno venduti per disporre di risorse monetarie da destinare ai nostri scopi istituzionali.
Assolutamente sì. La Legge italiana riserva ad alcuni familiari più stretti una quota prefissata dell’eredità. Questi parenti, chiamati “legittimari”, sono il coniuge, i figli e, se mancano questi ultimi, gli ascendenti, ossia i genitori e, in mancanza di essi, i nonni. Per esempio, in presenza di un coniuge e di un figlio, a ciascuno toccherà un terzo dell’asse ereditario, e questi due terzi saranno già assegnati per Legge. Colui che fa testamento, potrà disporre soltanto di un terzo del proprio patrimonio, scegliendo chi lo erediterà, per esempio una realtà del non profit come ASM Onlus. Questa porzione si chiama infatti “quota disponibile”. E’ inutile eccedere la propria quota disponibile intaccando le quote destinate ai legittimari: questi ultimi potranno infatti fare causa a chi ha illegalmente ereditato per riavere quanto è loro dovuto.
2. È possibile lasciare tutti i miei beni, con un testamento, ad una o più Associazioni non profit?
Ciò può avvenire esclusivamente se non vi sono coniuge, figli o, se mancano questi ultimi, ascendenti, ossia i genitori e, in mancanza di essi, i nonni. Questi familiari sono detti “legittimari”, e ciascuno di essi deve ricevere una porzione di eredità fissata per Legge. In Italia non è possibile, come avviene per esempio negli Stati Uniti, diseredare i parenti più stretti e lasciare tutti i propri averi in beneficenza. Pertanto, se ci sono dei legittimari, il testatore potrà disporre a suo piacimento soltanto di una quota dei propri beni, detta appunto “quota disponibile”, che varierà a seconda della situazione familiare, (nei grafici presenti alla fine del testo si può vedere qual è la quota disponibile nelle diverse situazioni familiari). Tale quota potrà essere a sua volta ripartita, se lo si vorrà, fra diversi beneficiari, sia per porzioni sia per singoli beni: per esempio, un appartamento ad un’Associazione, un conto corrente ad un’altra. Per disporre di un lascito ad ASM Onlus è importante riportare correttamente la denominazione completa dell’Associazione, meglio ancora se accompagnata dal nostro codice fiscale.
3. Che cosa avverrà del mio patrimonio se non faccio testamento?
Se la successione non è testamentaria, i beni del defunto verranno suddivisi secondo quote stabilite dalla Legge fra i parenti fino al sesto grado, chiamati eredi legittimi, che includono anche i legittimari già illustrati nelle due precedenti domande. Questa modalità di trasmissione dell’eredità si chiama “successione legittima”. Se mancano parenti fino al sesto grado, l’eredità passa allo Stato.
4. È possibile fare testamento soltanto al di sopra di una certa soglia di patrimonio?
No, non esiste alcuna soglia prevista dalla normativa vigente. È una falsa credenza quella che la scelta di fare testamento riguardi soltanto le grandi ricchezze. Anche patrimoni di piccola entità possono essere oggetto di un lascito. Anzi, la maggior parte di queste liberalità destinate alle Associazioni non profit non supera i 20mila Euro.
5. Quali sono i beni che posso lasciare ad una realtà del non profit?
Possono essere oggetto di un lascito le somme di denaro depositate sui conti correnti, gli strumenti di investimento finanziari come le azioni e i titoli obbligazionari, le polizze assicurative sulla vita, le case e i terreni, le opere d’arte, i gioielli, gli arredi. Le polizze vita non fanno parte del patrimonio ereditario, poiché l’indennizzo è un diritto che deriva da un contratto di assicurazione stipulato in precedenza.
6. Quali sono esattamente le modalità per preparare un testamento? Occorre prevedere il costo di un Notaio?
Un testamento può avere due forme: olografo o pubblico. Il testamento olografo, che non comporta alcun costo, deve essere redatto a mano su un qualunque foglio, e deve riportare obbligatoriamente la data in cui è stato scritto e la firma di colui che lo redige (il testatore). È consigliabile depositarlo presso un Notaio. Un punto importante: affinché sia valido, un testamento olografo deve essere scritto interamente a mano (non è ammesso l’uso, neppure parziale, di computer e macchine da scrivere) e scritto interamente dal testatore (non possono esserci parti scritte a mano da altre persone). La forma del testamento pubblico comporta l’intervento (ed il relativo costo) del Notaio, davanti al quale il testatore dichiara le sue volontà, che saranno trascritte dal Notaio alla presenza di due testimoni. Il professionista, che è anche un pubblico ufficiale, conserverà poi il testamento. Questa opzione ha il vantaggio di fruire della competenza notarile, che eviterà di incorrere in errori e approssimazioni.
7. Una volta redatto il mio testamento, potrò modificarlo oppure sarà irrevocabile?
Ogni testamento può essere modificato o revocato in qualsiasi momento, mantenendone o cambiandone anche la forma. Se si desidera modificare un testamento olografo, è necessario scrivere le variazioni a mano, datarle e sottoscriverle. In caso di redazione di un nuovo testamento, è consigliabile esplicitare che revoca il precedente.
8. Io e mia moglie possiamo fare un unico testamento? E in caso di separazione, ognuno avrebbe ancora diritto ad ereditare dall’altro?
No, il testamento è un atto personale, e ogni coniuge deve esprimere individualmente le proprie volontà. Con la separazione marito e moglie continuano ad essere legittimari in modo reciproco: ognuno avrà diritto per Legge ad una quota dell’eredità dell’altro. Soltanto il divorzio annulla ogni diritto all’eredità tra i coniugi.
9. Qual è la differenza fra eredità e legato?
L’eredità dispone la destinazione del patrimonio complessivo a uno o più soggetti, mentre il legato è una disposizione mirata, che destina ad un soggetto una somma di denaro, un bene o uno strumento finanziario precisamente individuati. Tale forma rende meno complessi gli adempimenti per chi riceve il bene, ed è quindi consigliabile quando si intendono sostenere le attività benefiche di un’Associazione non profit.
10. I lasciti solidali sono soggetti ad imposte?
No, i lasciti alle realtà del non profit, come ASM Onlus e la Fondazione ASM per la salute dell’infanzia, sono esenti da ogni imposta di successione. Pertanto, tutto ciò che viene devoluto a tali organizzazioni arriva integralmente ai destinatari.
La gravidanza, ma anche la fase che precede il concepimento e quella dell’allattamento, sono momenti in cui crescono nelle donne gli interrogativi e i dubbi, spesso accompagnati dall’ansia, sulla loro salute e su quella del bambino che nascerà o che ha appena visto la luce. ASM dal 1988 offre alle aspiranti, future e neomamme il Filo Rosso, un servizio telefonico e via e-mail di consulenza medica gratuita sulla salute durante la gestazione e nella fase preconcezionale, sul rischio riproduttivo e sull’allattamento, offerto da specialisti in ostetricia e genetica.
I dati rilevati nel 2020 offrono un interessante campione degli argomenti più importanti sui quali le donne chiedono chiarimenti e rassicurazioni. È la gravidanza a calamitare quasi due terzi dei quesiti (62,5%), seguita dall’allattamento con il 20%, e dalla fase preconcezionale, sulla quale desidera una consulenza il 17,5% delle utenti.
Al centro dell’attenzione femminile si trova largamente l’uso dei farmaci, che assomma il 47,2% delle richieste fatte agli specialisti di ASM. Un dato molto confortante, che denota un alto grado di consapevolezza, riguarda i quesiti prospettici sui medicinali, che rappresentano l’80% del totale. Ciò significa che un parere medico aggiuntivo viene richiesto prima di assumere (o di continuare ad assumere) il preparato farmaceutico che è stato prescritto.
Curiosamente, questo atteggiamento cautelativo è più diffuso durante l’allattamento (94,2%) e prima del concepimento (83%) rispetto ai nove mesi dell’attesa (75%). Il sistema di rilevazione delle chiamate al Filo Rosso permette di conoscere la quota delle domande riguardanti gli psicofarmaci: sono un quinto (20,29%) di quelle sull’uso delle medicine, e il 90% è prospettica.
Viene quindi correttamente percepita la necessità di una maggiore informazione preventiva su questa categoria farmacologica, il cui considerevole peso ha d’altronde un indubbio significato sociale. Ma anche sul complesso degli argomenti oggetto delle consulenze prevalgono largamente, con quasi i tre quarti del totale (73,05%), le domande poste in prospettiva, prima di agire.
Subito dopo i farmaci, il tema oggetto di maggiore interesse è quello delle patologie materne, con il 28,6% delle richieste. Seguono le situazioni fisiologiche, con il 4,17%, e l’argomento di maggiore attualità, il COVID-19, con il 2,08 per cento. La pandemia non è quindi al centro dei pensieri delle gestanti (soltanto l’1,1% ha domandato chiarimenti durante la gravidanza), mentre attira maggiore interesse in chi sta allattando (6,25%). Le patologie della gravidanza (8,22%) e dell’allattamento (5,56%) riscuotono una certa attenzione nei rispettivi campi, come pure i problemi vissuti nelle gestazioni precedenti, molto presenti nelle consulenze sulla fase preconcezionale (19,05 per cento).
Scarso il peso (1,81%) dei quesiti in materia di agenti fisici (radiografie, TAC e risonanze) e di agenti tossici (1,39%). Un’indicazione positiva, quest’ultima, dato che nella categoria in questione è incluso l’utilizzo di alcol e droghe. La scomposizione delle chiamate per livello di istruzione evidenzia che le laureate rappresentano la metà delle utenti (49,75%) e che il 38,48% ha un diploma di Scuola Superiore. Soltanto il 7,84% dichiara la Licenza Media.
Un dato che potrebbe anche essere interpretato come un segnale preoccupante della minore propensione o possibilità di informarsi da parte delle fasce meno istruite della popolazione femminile.
Venendo all’età di chi si rivolge al Filo Rosso, quasi i due terzi (65,20%) delle donne che chiamano gli specialisti di ASM hanno fra i 30 e i 40 anni, ma c’è una quota dell’11,52% che ha superato i 40, mentre il 22,30% si colloca fra i 20 e i 30 anni. Un quadro che conferma quello nazionale tracciato dall’ISTAT nel suo rapporto demografico sul 2020, che vede l’età media di chi partorisce un bambino elevarsi a 32,2 anni, e la fecondità delle trentenni superare quella delle ventenni. Degno di nota il dato sulle ultraquarantenni che pongono domande prima del concepimento: quasi raddoppiato (21,31%) rispetto alla media generale, a denotare una propensione a ritardare il progetto della maternità, che forse non sempre si traduce nella realtà di una gravidanza.