Intervista al professor Domenico Arduini: La gestione della gravidanza durante il COVID-19

Con la pandemia in corso, le donne che stanno aspettando un bambino si interrogano più di ogni altro sui comportamenti da tenere per tutelare sé stesse ed il nascituro durante la gravidanza, al momento del parto e subito dopo la nascita. Il Professor Domenico Arduini, Presidente del nostro Comitato Scientifico e Professore Onorario di Ginecologia e Ostetricia all’Università Tor Vergata di Roma, ci ha dato alcune sintetiche risposte ai dubbi più frequenti.


Chi è in gravidanza corre un rischio maggiore di contagio?

No, non si evidenzia un rischio maggiore per le gestanti, che devono adottare le stesse precauzioni imposte al resto dei cittadini.


Se la futura mamma è affetta da Covid-19, può trasmettere la malattia al feto?

No, sono stati pubblicati un centinaio di lavori, e non si è visto alcun caso di trasmissione verticale, ossia dalla madre al nascituro durante la gestazione. Il feto è protetto, ed i neonati di madri sintomatiche, o che sono state a stretto contatto con persone sintomatiche, non sono risultati positivi al Coronavirus. Va aggiunto che la gravidanza ed il parto non aggravano il decorso della malattia nella futura mamma.


Meglio partorire a casa per evitare rischi di contagio in ospedale?

Il parto in casa presenta dei rischi intrinseci, mancando l’assistenza ospedaliera. Occorre informarsi se l’ospedale ha organizzato, come sarebbe corretto, dei percorsi dedicati alle donne che devono partorire per evitare ogni contatto con eventuali malati di Covid-19. In caso affermativo, il parto ospedaliero rimane la scelta migliore. Lo stesso vale per l’assistenza medica durante i nove mesi: ecografie ed esami devono continuare, seguendo i protocolli abituali. L’unica raccomandazione in più riguarda le gestanti in contatto con soggetti positivi al virus, che devono eseguire un maggior numero di ecografie, poiché il Royal College britannico le raccomanda, a puro scopo prudenziale, per cogliere una eventuale riduzione nella crescita del feto.


Le gestanti positive al Coronavirus devono scegliere il parto cesareo?

No, le indicazioni al taglio cesareo rimangono le stesse che valgono per le donne non toccate dalla malattia. Lo stesso si può dire per l’utilizzo dell’anestesia peridurale e per la tempistica del parto, che non deve essere anticipato nelle donne affette da Covid-19.


Le neomamme positive al Coronavirus o affette da Covid-19 possono allattare normalmente o rischiano di far ammalare anche il neonato?

L’allattamento può avvenire tranquillamente: allo stato attuale delle conoscenze, non è stato trovato il virus nel latte delle donne malate. Via libera quindi a questa pratica, purché le condizioni cliniche della donna la consentano e con l’utilizzo della mascherina e lo scrupoloso rispetto delle prescrizioni igieniche valide per tutti, come il lavaggio prolungato delle mani e la disinfezione delle superfici.